Riforme: cominciamo dai parlamentari
Consigli agli elettori: ai vostri candidati chiedete loro, prima del voto, di impegnarsi su alcune riforme di sistema che noi non siamo riusciti a portare a compimento per svariate azioni di ostruzionismo interessato e trasversale:
- La madre di tutte le riforme: buttare via il “porcellum” e fare una riforma vera maggioritaria o proporzionale non importa, ma che restituisca agli elettori la scelta dei candidati ed il diritto di eleggere i propri rappresentanti.
- Riduzione dei deputati da 630 a 200 e dei senatori da 315 ( +7 a vita) a 100.
- Retribuzione netta complessiva mensile del parlamentare a 5.000 €.
- Soppressione del fondo per la segreteria (attualmente 4.600€ al Senato e 4.190 alla Camera) da lasciare all’amministrazione del Parlamento che fornirà il personale necessario secondo concorso pubblico.
- Soppressione della diaria forfettaria mensile (attualmente 4.600€ al Senato e 4.003€ alla Camera) ed applicazione del sistema del pié di lista, con esibizione dei biglietti di trasporto, taxi, fatture di alberghi, di ristoranti o affitti di appartamenti, , ecc. per ottenere i rimborsi.
- Soppressione di tutti gli altri sistemi forfettari integrativi annui per rimborsi di spese di viaggio e telefoniche (3.995€ e 3.098€).
- Soppressione di auto di servizio per presidenti di commissione, segretari e questori d’aula, presidenti e vicepresidenti di gruppi parlamentari, funzionari del Parlamento. (Il parlamentare senza incarichi non ha auto di servizio).
- Soppressione delle indennità economiche integrative per presidenti di commissione, vicepresidenti, segretari e questori d’aula.
- Abolizione del vitalizio, anche quello riformato in senso contributivo. Ogni parlamentare pagherà i contributi all’ente previdenziale di appartenenza professionale. (Vedi intervento in aula del sen. Santini del 4 aprile 2007). Chi non ha un lavoro dovrà trovarselo.
- Soppressione di una pletora di commissioni speciali costituite solo per risarcire qualcuno rimasto escluso da altri incarichi.
- Riduzione da 14 a 8 delle commissioni legislative (come al Consiglio d’Europa con 638 parlamentari di 47 Paesi).
- Cancellazione di qualsiasi immunità parlamentare.
- Implementare le giornate di lavoro dal lunedì al venerdì.
E ancora:
- Abolizione di tutte le Province, tranne quelle autonome.
- Incompatibilità totale del mandato parlamentare con quelli di sindaco, assessore, consigliere o assessore provinciale o regionale di qualsiasi livello.
- Divieto assoluto di esercitare qualsiasi professione durante il mandato parlamentare, ad iniziare da quelle di avvocato, medico, giornalista, giudice, professore universitario.
- Incompatibilità assoluta del mandato di parlamentare con ruoli nei consigli di amministrazione di enti pubblici e privati.
- Trasparenza e pubblicazione dello stato patrimoniale al momento dell’elezione.